Avean gli atti soavi e ’l vago aspetto
Poesia di Torquato Tasso
Avean gli atti soavi e ’l vago aspetto Già rotto il gelo ond’armò sdegno il core; E le vestigia de l’antico ardore Io conoscea dentro al cangiato petto; E di nudrire il mal prendea diletto Con l’esca dolce d’un soave errore: Sí mi sforzava il lusinghiero Amore, Che s’avea ne’ begli occhi albergo eletto. Quando ecco un novo canto il cor percosse, E spirò nel suo foco, e piú cocenti Fece le fiamme placide e tranquille: Né crescer mai né sfavillar a’ venti Cosí vidi giammai faci commosse, Come l’incendio crebbe e le faville.