158 da Rime
Poesia di Michelangelo Buonarroti
Amor, la morte a forza del pensier par mi scacci, e con tal grazia impacci l'alma che, senza, sarie più contenta. Caduto è 'l frutto e secca è già la scorza, e quel, già dolce, amaro or par ch'i' senta; anzi, sol mi tormenta, nell'ultim'ore e corte, infinito piacere in breve spazio. Sì, tal mercé, spaventa tuo pietà tardi e forte, c'al corpo è morte, e al diletto strazio; ond'io pur ti ringrazio in questa età: ché s'i' muoio in tal sorte, tu 'l fai più con mercé che con la morte.