O Gionata, io impallidisco nel tuo grembo,
Il mio cuore cade solenne in scure pieghe;
Nella mia tempia assisti tu la luna,
Tu devi conservare l’oro della stella.
Tu sei il mio cielo, tu il mio compagno d’amore.
Dall’orlo il freddo mondo ho guardato
Di lontano soltanto nel ruscello…
Ma ora che mi cade dagli occhi,
Sciolto dal tuo amore…
O Gionata, prendi tu la lacrima regale,
Brilla tenera e ricca come una sposa.
O Gionata, sangue del dolce fico,
Pendente odoroso al mio ramo,
Anello nella pelle del mio labbro.