Che belle ore passammo, ardenti e lieti,
Sulle rive del Bosforo divine,
Tra le villette gialle e porporine,
All'ombra dei leandri e dei roseti!
Che belle ore sul mar, taciti e queti,
Stretti alla barca, con le fronti chine,
A guardar ne le bell'acque azzurrine
Il bianco tremolio dei minareti!
Che dolci sere, che superbe aurore
Sull'immensa metropoli rosata
Dai cento golfi e da le mille prore!
Tu avevi il riso di quel ciel nel volto
E aprivi al canto l'anima beata…
Misero, e dopo un anno eri sepolto.