O grasso mondo di borghesi astuti
Di calcoli nudrito e di polpette,
Mondo di milionari ben pasciuti
E di bimbe civette;
O mondo di clorotiche donnine
Che vanno a messa per guardar l'amante,
O mondo d'adulterî e di rapine
E di speranze infrante;
E sei tu dunque, tu, mondo bugiardo,
Che vuoi celarmi il sol de gl'ideali,
E sei tu dunque, tu, pigmeo codardo.
Che vuoi tarparmi l'ali?…
Tu strisci, io volo; tu sbadigli, io canto:
Tu menti e pungi e mordi, io ti disprezzo:
Dell'estro arride a me l'aurato incanto,
Tu t'affondi nel lezzo.
O grasso mondo d'oche e di serpenti,
Mondo vigliacco, che tu sia dannato!
Fiso lo sguardo ne gli astri fulgenti,
Io movo incontro al fato;
Sitibonda di luce, inerme e sola,
Movo.—E più tu ristai, scettico e gretto,
Più d'amor la fatidica parola
Mi prorompe dal petto!…
Va, grasso mondo, va per l'aer perso
Di prostitute e di denari in traccia:
Io, con la frusta del bollente verso,
Ti sferzo in su la faccia.