All'alba un mormorio corse tra gli alberi,
una lieve increspatura nella cisterna, e nell'aria
un presagio di prossima frescura - ovunque
una voce profetica nella brezza.
Balzò il sole e indorò tutta quella polvere,
e lottò per disseccare ancor più l'oziosa terra,
impotente come un re invecchiato che guerreggia
per un impero che gli si sgretola in mano.
L'un dopo l'altro caddero i petali del loto,
sotto l'assalto dell'anno ribelle,
ammutinato contro un cielo iracondo;
e, lontano, bisbigliò l'inverno; "È bene
che muia la rovente estate. L'ausilio è vicino,
giacché quando l'umano bisogno più stringe, io arrivo."