Terra che ti fai buia, paziente sopporti le mura.
Forse permetti alle città di vivere ancora un’ora,
ne concedi due alle chiese e ai chiostri solitari,
ne lasci cinque al travaglio dei credenti
e per sette contempli il contadino al lavoro
prima di tornare foresta, acqua, rigoglio selvatico
nell’istante dell’inafferrabile paura
quando chiederai a ogni cosa
la tua immagine incompiuta.
Dammi un po’ di tempo: voglio amare le cose in modo
nuovo
e farle degne di te e grandi.
Voglio solo sette giorni, sette
su cui nessuno abbia mai scritto,
bq. sette giorni di solitudine.
Chi riceverà il libro che li raccoglie
rimarrà chino sulle sue pagine.
Oppure sarà nelle tue mani
e lo scriverai tu stesso.