Tutto ciò su lei stava ed era il mondo,
stava su lei con tutto, pietà e ansia, come alberi
che crescono diritti; tutto immagine,
eppure senza immagini, come arca dell'alleanza,
e solenne, come rivolto a un popolo.
E lei lo sosteneva tutto intero,
ciò che vola, che fugge, che è lontano,
l'immenso, il non appreso ancora, calma
come la portatrice d'acqua regge
la brocca colma. Finché a mezzo il gioco,
trasformando e altro preparando,
insensibile il primo velo bianco
sul volto aperto adagio scivolò,
diafano quasi e per non più levarsi,
e chi sa come a ogni domanda una
sola, vaga risposta replicando:
in te, che un tempo fosti bambina, in te.