Margherita Guidacci è stata una poetessa, traduttrice e accademica italiana. Nel periodo dei suoi studi a Firenze, non poteva non confrontarsi con l'esperienza dell'ermetismo poetico italiano, alla quale peraltro non si sentì mai di aderire. Anzi più volte la poetessa ebbe a ribadire la propria incompatibilità con quella misura poetica, reputandola fondata più su un «accostamento magico di suoni», che su un «accostamento drammatico di significati».
Non senza accenti polemici, ella rifiutò il mito orfico della «parola assoluta», osservando che ormai «la parola ha ricominciato ad essere considerata uno strumento di comunicazione e non d'incantesimo».