Ferma, ti voglio fare, amore,
una lezione di filosofia d'amore.
Tre ore abbiamo passeggiato
e per l'intero tratto due ombre,
che da noi stessi si fanno,
ci hanno accompagnato.
Ma ora che il sole è a perpendicolo sul capo
su quelle ombre teniamo i nostri passi,
e le cose risultano in strenua chiarità.
Così mentre cresceva il nostro amore infante,
da noi, dai nostri affanni, le ombre fluivano
e gli inganni; ma non è più ora così.
Non ha raggiunto il grado supremo
un amore tutto attento a non essere veduto.
Fermiamo il nostro amore a questo mezzogiorno,
o altre ombre opposte noi faremo;
e se le prime furono per accecare gli altri,
queste che si faranno, agendo su di noi,
i nostri stessi occhi renderanno ciechi.
Se il nostro amore declina, se a ovest
trova tramonto, io a te, tu a me,
ingannevoli, il nostro agire occulteremo.
Si dissolvono le ombre del mattino,
ma queste si allungano per il giorno intero.
L'amore che s'!anisce, oh è un breve giorno!
È luce stabile, ferma l'amore, o luce che cresce.
È notte il primo attimo dopo mezzogiorno.
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