Sono nato perché un vecchio poeta
Parlasse di me con versi dorati,
Perché Dafni e Cloe a 14 anni
Su di me mescolassero i fiati,
Perché la fidanzata stringendosi a me,
Celasse il rossore della promessa.
Sono nato per fremere a maggio
Nei ricci d’oro di una komsomolka.
Bene accolto a corte o in un capanno,
Dall’erba indorato e bagnato di rugiada…
Se la morte passa in una bara comune,
Frettolosa, su ruote sgangherate,
Gli amici sulla bara porranno una corona,
Perché i petali fremano nello sfacimento.
Chi muore nella tomba non è così solo
E sventurato, finché profumeranno i fiori.
Ornando il letto dove un bambino piange
E le pertiche che cingono la tomba,
Io sono nato per consolare e indorare
L’estasi d’amore e della morte il tormento.