Ohimè, luce, ove sei?
Poesia di Clemente Rebora
Ohimè, luce, ove sei? S’avvien che forma in noi rimanga al corpo Mentre lo tesse e muta il sangue nuovo, Dove sarà nel tramutar crudele L’interno paragon della certezza? Dove la sana limpida dolcezza Che accomuni a un suo fedele Senso l’anima infranta Degli uomini accigliati? Dove la fraterna visione Che il palpito sorprende Delle fuggevoli cose, E fa divina l’ora che si vive?