Nella sala da pranzo bruna, profumata
D'un sentore di frutta e di vernice, prendo
Comodamente un piatto di non so qual pietanza
Belga, e mi lascio andare dentro alla sedia immensa.
Mangiando, lieto e calmo, ascolto l'orologio.
Si apre con un colpo di vento la cucina,
- Ed ecco venire, chissà perché, la serva,
Spettinata con arte, scialle sfatto,
E con ditino incerto sfiorandosi una guancia,
Velluto biancorosa di pesca, e atteggiando
A smorfia quella sua bocca infantile,
Per meglio accomodarmi dispone intorno i piatti;
- E poi, così, - ma si, voleva un bacio,-
Pian piano: "Senti, dice, ho una freddo alla guancia…"
Charleroi, ottobre 1870