Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
Poesia di Anna Achmàtova
Ah, tu pensavi che anch’io fossi una che si possa dimenticare e che si butti, pregando e piangendo, sotto gli zoccoli di un baio. O prenda a chiedere alle maghe radichette nell’acqua incantata, e ti invii il regalo terribile di un fazzoletto odoroso e fatale. Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti o sguardi l’anima dannata, ma ti giuro sul paradiso, sull’icona miracolosa e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti: mai più tornerò da te.